BUCO BILANCIO AMTBUCO BILANCIO AMT

La crisi di AMT non esplode oggi. È una situazione che affonda le radici negli anni passati, quando nel CDA sedeva anche Giorgio Canepa, candidato Sindaco per Partecipattiva e poi candidato consigliere nel 2022 a sostegno del Sindaco Messuti. Dal luglio 2023 all’agosto 2025 era lui, indicato come esperto di finanza, controllo e logistica, a partecipare ai tavoli e alle decisioni più delicate della società. Eppure da Chiavari, in tutto quel periodo, non si è mai levata una sola voce critica, nessuno ha sentito il bisogno di chiedere chiarimenti, nessuno ha sollevato interrogativi sulla direzione intrapresa da un’azienda che oggi scopriamo essere in una crisi così profonda da portare a sospensioni, licenziamenti per giusta causa e a un piano di risanamento duro e complesso.

Oggi invece assistiamo a un cambio di atteggiamento tanto repentino quanto inspiegabile. Proprio mentre si cerca di mettere ordine e affrontare problemi che erano stati ignorati, i sindaci di Chiavari, Rapallo e Sestri Levante decidono di disertare il tavolo istituzionale convocato per discutere la situazione. Ed è inevitabile chiedersi: è davvero questo il comportamento di una politica matura e responsabile? Davanti a una situazione delicata e complessa, ci si sottrae al confronto oppure ci si presenta al tavolo, si ascolta, si discute e si assumono decisioni nell’interesse dei cittadini?

La scelta di non partecipare sembra più un gesto dimostrativo che una valutazione istituzionale. E sorge un’altra domanda: Chiavari si sta forse isolando da Città Metropolitana solo perché oggi non è più governata dal centrodestra e non c’è più l’amico Bucci? Perché quando Genova aveva lo stesso colore politico tutto filava liscio, si partecipava ai tavoli e nessuno sollevava problemi, mentre ora che il quadro politico è cambiato improvvisamente si decide di voltare le spalle?

Il rischio è concreto: questa posizione potrebbe creare danni istituzionali seri a Chiavari. Scegliere di non partecipare significa rinunciare ad avere informazioni fondamentali, non difendere gli interessi della città, indebolire il proprio peso politico e perdere la possibilità di incidere su decisioni che avranno ricadute dirette sui cittadini chiavaresi. È una scelta che isola il Comune proprio nel momento in cui avrebbe bisogno di essere presente, ascoltare e fare valere la propria voce.

Il paradosso è evidente. Prima, quando nel CDA era presente Canepa, Chiavari non ha mai ritenuto necessario intervenire, dare segnali, vigilare su un percorso che oggi viene definito critico e pericoloso per la tenuta stessa dell’azienda. Adesso che si tenta di affrontare i problemi generati anche da quel periodo di silenzi, la risposta dei sindaci del Levante, tutti amministrati dal centrodestra è quella di abbandonare il tavolo. È questa la concezione di “bene pubblico” che intendono offrire ai cittadini?

In un territorio fragile come il nostro, il trasporto pubblico è un servizio essenziale. Chiavari, pur con una piccola quota in AMT, ha diritti e doveri: partecipare ai tavoli, chiedere trasparenza, difendere gli interessi della comunità. Scegliere invece la strada del silenzio prima e della diserzione adesso non è solo politicamente incoerente: è pericoloso.

Chi governa la città deve spiegare ai cittadini perché in passato si è preferito tacere davanti a segnali che oggi diventano evidenti e perché, proprio ora, nel momento in cui servirebbe più responsabilità istituzionale, sceglie di allontanarsi dal confronto.

Grillo Davide

Impegno Comune